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lunedì 1 giugno 2015

Psiche e malattia, c'è qualche nesso?

Sul web si trova di tutto...

Da chi dice che solo col pensiero positivo e con l'ottimismo si guarisce da qualunque male, a chi dice che ci si ammala nel corpo a causa di traumi psicologici, a chi ancora attribuisce i problemi di salute alle azioni compiute nelle (presunte) vite precedenti, ma la medicina cosa dice? Di certo non esclude categoricamente un collegamento e tutti gli studi sulle malattie psicosomatiche ne sono la prova, ma da qui a dire che QUALSIASI malattia sia una somatizzazione ce ne corre!!! ;o)))

Personalmente la mia opinione è che i nostri pensieri influenzino in qualche modo la nostra salute, magari non saranno direttamente responsabili dell'insorgenza delle malattie, ma credo fermamente che siano fondamentali nell'evoluzione e nella prognosi.

Comunque la mia opinione non ha importanza... o meglio, ne ha moltissima per me stessa, ma al resto del mondo non penso sia utile! Sarebbe utile invece sentire l'opinione in proposito di qualche medico e a questo fine consiglio a tutti di sintonizzarsi il prossimo mercoledì 3 giugno 2015 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 al link Youtube che vi riporto sotto.

http://www.istitutotumori.mi.it/index.php
Per il ciclo di conferenze mensili "I mercoledì della prevenzione", l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano presenta la conferenza dal titolo “Influenza della psiche sull’insorgenza delle malattie: la psico-socio-biologia comportamentale”, relatori Dottor Franco Berrino e Dottor Gilles Placet. Maggiori informazioni all'indirizzo: http://www.istitutotumori.mi.it/modules.php?name=News&file=article&sid=194.

Il link per la diretta streaming è questo: https://www.youtube.com/watch?v=c22GCBawyxI&feature=youtu.be.

Successivamente allo stesso link potrete vedere il video della registrazione della conferenza, per chi non potesse seguirla in diretta.

Buona visione!!! :o)))


1 commento:

  1. Qualche decennio fa uno psichiatra australiano, Ainslie Meares, cominciò a girare il mondo per cercare il segreto con cui yogi e sciamani riuscivano a rendere tollerabile il dolore fisico. Ne ricavò un metodo, che applicò per primo a se stesso, sottoponendosi senza anestesia a un’operazione di chirurgia dentale. Lo cominciò allora a proporre ai suoi pazienti, e con alcuni pazienti oncologici ebbe la sorpresa di assistere a una inaspettata remissione dei sintomi, in altri casi a un rallentamento della progressione. Uno degli aspetti che improntarono il suo lavoro negli ultimi anni fu (insieme alla messa a punto di un metodo molto semplice di rilassamento profondo) proprio un’attenzione al rapporto psiche-malattia. Ainslie comunicò di questo suo filone di lavoro nel linguaggio della poesia, cercando di invitare così ad usare la mente oltre le costrizioni della logica:
    “Vai indietro,
    solo un po’ indietro
    da sei a diciotto mesi
    prima dei primi sintomi.
    Molti ricordano
    Un periodo di più intensa tensione,
    qualche problema vero,
    causa di ansia e angoscia.
    Uno stress più forte
    Di quello comune,
    fonte di ansietà e depressione.
    La sensazione di essere intrappolato in una situazione
    Senza alcuna via di fuga.
    Certo, tutti abbiamo i nostri problemi,
    ma questa storia si ripete così puntualmente
    da suggerire fortemente
    un fattore psicologico
    tra le cause del cancro”.
    Un anno prima che mi fosse diagnosticato un tumore al colon, mi ero proprio trovato intrappolato in una situazione senza via di fuga, legata al senso del dovere che avevo di accudire una madre quasi centenaria, che abitava lontano. Sono uscito forzatamente dalla trappola per la necessità di intraprendere un cosiddetto percorso terapeutico nel luogo in cui vivo, che mi avrebbe tenuto lontano da mia madre e concentrato sulla mia sopravvivenza, dovendo accettare di affidarla finalmente a qualcuno. Ho usato l’indicazione di Meares come un’ipotesi di lavoro, e anche se non so se l’identificazione di questa possibile causa avrà effetto sul ripresentarsi o no del tumore, ha comunque cambiato profondamente la mia vita, rendendola più godibile e rilassata, insieme all’uso quotidiano del suo metodo di rilassamento.
    Paolo

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