Vegan, ma non solo!

Dieta vegetale, ma non solo... qui si tratta di alimentazione naturale a 360°, di stile di vita sano, di scelte consapevoli, chiamiamola pure "salute allargata": salute del corpo, della mente, dello spirito, ma anche salute dell'intero pianeta.

... un po' sull'Antipatico...


Il 24 aprile del 2014, a 37 anni e mezzo, in quello che normalmente è il "mezzo del cammin di nostra vita"... in tarda mattinata, vado a ritirare il referto istologico del nodulo al seno che mi è stato asportato il mese precedente, con intervento chirurgico. In quel foglio di carta che mi è stato consegnato, c'era scritta la parola "carcinoma", non esattamente quella che uno spera di leggerci!
Soprattutto non dopo che, per mesi, i medici che ti hanno visitata ti hanno detto di stare tranquilla, perché quel nodulo (trovato da sola con l'autopalpazione ad agosto dell'anno precedente, quando era ancora piccolino) era sicuramente e senza alcuna ombra di dubbio, un nodulo benigno. In quel momento, quegli stessi medici erano davanti a me, con l'espressione mortificata di chi ha appena dato una brutta notizia, con la consapevolezza di esserne parzialmente responsabili... e mi hanno solo saputo dire "dalle ecografie non si sarebbe mai detto", nemmeno la soddisfazione di uno "scusa", mi hanno dato.

Non è questa la sede nella quale voglio fare polemica e sorvolo sul fatto che i medici dovrebbero essere più scrupolosi e dovrebbero fare tutto quanto è in loro potere per ridurre al minimo le possibilità di errore (sarebbe bastato un semplice, banale, normalissimo, ago aspirato)... tanto più che in tutto quel tempo ovviamente il tumore non era mica stato fermo! Era cresciuto fino a raggiungere i 2 cm e mezzo alla data del primo intervento, aveva lavorato ed era andato avanti... anzi a dire il vero era andato "indietro" e dal seno si era aggrappato al muscolo del petto, lo aveva oltrepassato, poi aveva aggredito i linfonodi della catena mammaria interna (e c'erano pure dei micronoduli dubbi nel polmone). Garantisco che non è simpatico leggere che in questi casi l'aspettativa di vita media non è proprio delle migliori.
Ma, ripeto, a questo punto non mi cambia nulla: fare polemica, farsi il sangue amaro, a che pro? Questo non serve a distruggere il cancro... quell'Antipatico!

Sono uscita dall'ambulatorio con la sensazione di avere il cervello chiuso dentro a una scatola da scarpe... tutto ovattato, attutito, in sordina... tutto improvvisamente così strano e irreale... visite ed esami urgenti già prenotati, parole che rimbalzano da un lato all'altro di quella scatola da scarpe e ogni tanto urtano il lobo del pensiero: chemioterapia, nuovo intervento chirurgico, radioterapia, oncologia, TAC, risonanza magnetica, scintigrafia... troppe cose tutte insieme per poterle gestire, meglio lasciare che il caos e la confusione si acquietino da soli un po' alla volta, senza opporsi troppo, senza sprecare energie... che ora sono preziose e mi servono tutte quante.

La vita cambia quando ti senti dire che hai un Antipatico del genere addosso, uguale a prima non può restare, non c'è verso! Però in parte ti è permesso decidere COME farla cambiare, dipende da te decidere quali scarpe indossare per affrontare il percorso sul quale dovrai camminare. La vita ha messo davanti a me, proprio sulla strada che devo percorrere, un bel monte di escrementi puzzolenti e io comunque da lì devo passarci, se voglio andare oltre. Allo stesso tempo la vita (questa è la sua regola!) ad ogni passo del nostro cammino ha in serbo un regalo per noi e credo che in questi momenti, stia ad ognuno scegliere se cercarlo in mezzo a quegli escrementi e lasciarsi distrarre dalla ricerca e dalla gioia di quei regali, oppure se farsi trasportare dal corso degli eventi e concentrarsi solo sul cattivo odore che si sente mentre si cammina.

Ho scelto... e ho scelto per la ricerca dei regali... :o)

Ne ho ricevuti molti, alcuni talmente tanto grandi da ripagarmi in parte di quanto ho speso, sono però così tanto personali, che non ha senso parlarne qui. Ha invece senso dire che mi hanno dato la forza, mi hanno fatto ritrovare la speranza; ho tolto la scatola da scarpe che avevo sulla testa, ho ripreso a sorridere e mi sono data da fare: ho contattato persone che avevano fatto la stessa strada prima di me... persone che mi avevano raccontato, in passato, di come avevano affrontato il loro percorso suscitando la mia piena ammirazione per lo spirito che ci avevano messo. Ho chiamato per prima una persona in particolare, Valesca, mia cara amica, donna splendida e forte, positiva, ottimista, autoironica... terapeutica!!! Mi ha fatto vedere tutto sotto una luce migliore e mi ha dato una copia della sua "mappa" per percorrere quel tratto di strada... nonché il contatto del Prof.Berrino! ;o)))

Ho preso l'appuntamento prima dal nutraceuta che dal chirurgo, per dare un'idea di quanto io abbia fiducia nel percorso alimentare che ho scelto (!) e ho iniziato immediatamente la dieta che mi ha dato. Ho iniziato le chemioterapie, ho iniziato il dentro-e-fuori dagli ospedali... intimorita, impaurita (e lo sono ancora, perché questo è un "giro di schiaffi" dentro al quale si sa quando si entra, ma non si sa né quando né come si esce), con l'ansia dell'ignoto e con la costante domanda che rimbalzava in testa "Starò male?". Mi sono fatta un'unica promessa, che era quella di non cominciare a stare male prima di soffrire, perché chi soffre in anticipo soffre due volte, se va male... e soffre per niente, se poi le cose vanno bene.

Sono state talmente tante le persone che mi hanno detto quanto si sta male per le chemioterapie, che quando mi sono accorta che in realtà io non avevo effetti collaterali, mi sono dovuta chiedere perché fossi così fortunata: mai nausea, mai vomito, mai problemi al tubo digerente o allo stomaco o all'intestino, pochissime afte in bocca che tra l'altro guarivano con una rapidità incredibile... il tutto senza prendere i farmaci che mi avevano dato "nel caso ti servano", addirittura non ho mai preso nemmeno il Plasil prima dei pasti! Mi sono chiesta il perché di questa differenza in positivo tra gli effetti collaterali miei e quelli degli altri... e l'unica risposta plausibile che ho trovato, è che sia stata la dieta ad aiutarmi. E' per questo motivo che ho deciso di aprire un Blog, perché secondo me quest'alimentazione aiuta davvero e voglio testimoniarlo. Anzi, sento il dovere morale di dirlo a tutti quelli che possono trovarsi nella mia stessa situazione, così come la mia amica Valesca lo ha detto a me!!!

Adesso mi guardo indietro e quel periodo di cure non mi pare poi così duro o pesante... 6 chemio fatte nel periodo tra maggio e agosto e non ho mai avuto fastidi per tutti e 6 i cicli. La prima TAC di controllo successiva è vivamente incoraggiante: il residuo di malattia totalmente sparito dal seno, il muscolo pettorale senza più l'infiltrazione che c'era, la catena mammaria interna normalizzata, i micronoduli dubbi nei polmoni non sono aumentati né di numero né di dimensione e questo a dirla tutta non significa che non si tratti di metastasi, ma per lo meno è tutto sotto controllo.
Poi all'inizio di ottobre ho subito il secondo intervento al seno: una quadrantectomia con asportazione di una fascia del muscolo pettorale dov'era infiltrato l'Antipatico. La mia ripresa post-operatoria è stata notevolmente più rapida di quella successiva alla prima operazione, nonostante stavolta si trattasse di un intervento parecchio più lungo e complesso (unica cosa variata nel frattempo: l'alimentazione!).
Anche il referto istologico del secondo intervento è risultato completamente negativo, per cui non sono state previste altre chemioterapie.

A gennaio, dopo i canonici 2-3 mesi dall'operazione, ho iniziato le radioterapie. Anche quelle sono andate benissimo e senza alcun effetto collaterale! Sicuramente la mia fortuna principale in questo caso è stata quella di avere una carnagione piuttosto olivastra che di certo aiuta a non scottarsi, ma come mi diceva il Dr.Andreoli prima di iniziare con le sedute di radio, avere i tessuti del corpo completamente depurati e disintossicati grazie all'alimentazione non può che limitare gli eventuali danni... morale della favola: non mi sono mai irritata, né arrossata, né bruciata ed è una gran cosa essere arrivata alla fine delle terapie in questa maniera, anche stando a quello che mi diceva la dottoressa che mi ha fatto i controlli settimanali a Careggi.

Io credo e spero fortemente (ma questa è una cosa che potremo valutare solo con il tempo) che questa dieta possa essere la mia vera difesa dalle recidive dell'Antipatico in futuro, ma anche se invece si trattasse "solo" di migliorare la qualità della vita soprattutto nell'affrontare in maniera più leggera tutto il percorso oncologico, non sarebbe certo una cosa da poco... o comunque tutti questi benefici non sono "segreti" che voglio tenere gelosamente solo per me!



STRADA FACENDO...

... Aggiornamento del 18 aprile 2015